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A Marino il Premio "Targa blu 2007" Organizzato dal Centro Studi Internazionale sulla Sicurezza Stradale

Marino solidarizza con Papa Benedetto XVI: "Contro di lui grave atto di intolleranza"

domenica 6 maggio 2007

I ripetirori telefonici a Marino e frazioni (come fermare la loro avanzata e perchè)

Marino - Prendendo spunto dal comunicato stampa del 19 aprile scorso del comune di marino (che sotto riporterò) oggi affronteremo insieme uno tra i più grandi dilemmi del nostro tempo: come coniugare crescita economica e sviluppo tecnologico con temi come ambiente e salute???
Come molti di voi già sapranno, da qualche anno la quantità di ripetitori telefonici che si possono trovare sulle nostre “teste” sta aumentando in maniera esponenziale. Si pensi a via Pietro Nenni,a via sant’Anna nonchè (come dice il comunicato) a una prossima installazione al centro di Santa Maria delle Mole.
Cercheremo in questo articolo di saperne in pò di più. Ad ogni domanda verrà associata una risposta,spero di essere esauriente.

1) Come funzionano i ripetitori?





Alle alte frequenze, i campi elettrici e magnetici sono mutuamente correlati: l’esistenza dell’uno comporta sempre l’esistenza dell’altro e, congiuntamente, costituiscono il "campo elettromagnetico" che ha la proprietà di propagarsi nello spazio a distanze molto grandi (anche a migliaia di chilometri) dalla sorgente che lo ha generato. Tutto il sistema delle telecomunicazioni e le relative tecnologie sono basate sulle proprietà propagative del campo elettromagnetico.
Le sorgenti tipiche alle alte frequenze sono costituite dalle seguenti tipologie di impianti:

a) telefonia mobile


b) televisivi


c) radiofonici

LA TELEFONIA MOBILE E LA RETE CELLULARE

L'uso dei cellulari continua in maniera esponenziale e di conseguenza la presenza di stazioni radio base (SRB) sul territorio. Ciò è causa di accesi dibattiti circa il loro funzionamento e i rischi sanitari ad esse connesse.

Il funzionamento dei cellulari avviene tramite la suddivisione in “celle” del territorio, ognuna delle quali è coperta da una stazione radio base. Questa suddivisione del territorio permette di ridurre la potenza emessa da ciascuna SRB fino a valori nell'ordine di pochi Watt. Ogni stazione radio base serve una limitata area di territorio e la sua collocazione sui piloni dell'illuminazione o sugli edifici è necessaria per servire la zona secondo lo schema indicato nella figura che segue.
All'aumentare delle SRB, aumenta il numero di utenti che il sistema può servire e diminuiscono le potenze di trasmissione.
La caratteristica di emissione del fascio di radiazione di una stazione radio base è direzionale e l'edificio che la ospita ha un'esposizione minima. Inoltre la direzionalità di questo tipo di antenne fa sì che non si abbia emissione di radiazioni a 360°, ma solo in una direzione ben precisa, in questo modo si limita l'emissione di radiazioni solo verso le aree in cui sono presenti utenti. Pertanto il rischio di esposizione a radiazioni non è solo correlato alla vicinanza con l'antenna, ma anche alla direzione verso cui l'antenna propaga le radiazioni (vedi figura).
I telefoni cellulari hanno potenze di trasmissione molto inferiori rispetto alle SRB, ma poichè l'antenna del telefonino si trova normalmente molto vicino alla testa, il suo uso comporta un assorbimento di energia "elevato", significativamente superiore rispetto all'assorbimento che si avrebbe a causa della presenza di una stazione radio base nelle vicinanze della propria abitazione. Basti pensare che l'intensità di campo elettrico a 5 cm dall'antenna di un telefono cellulare può variare tra 10 e 100 V/m, a seconda delle condizioni di ricezione.


2) Che danni possono portare???
Esattamente per lo stesso principio con cui si cuoce l'uovo nel forno a microonde, l'applicazione delle onde elettromagnetiche a un tessuto vivente ne provoca il riscaldamento. E' questo che fa la cosiddetta marconiterapia (che utilizza le onde radio vere e proprie) e la radarterapia (che invece utilizza le micoonde). Questi trattamenti sono impiegati per lenire i dolori articolari e muscolari (artropatie, miositi, nevralgie). Però l'effetto termico delle onde radio serve anche, in alcuni casi, ad aumentare l'efficacia dei trattamenti antitumorali (ovviamente raggiungendo temperature più elevate), così come a riscaldare rapidamente il sangue e i tessuti nei trapianti d'organo (si tenga presente che gli organi da impiantare vengono conservati in ghiaccio).Sono onde radio anche quelle su cui si basa la risonanza magnetica nucleare, che ormai è una metodica di uso comune (ancorché costosa). Quindi "la radio" un ruolo in medicina ce l'ha e non accenna a diminuire.Poi forse la malattiaTuttavia è evidente che se le onde radio, o meglio i campi elettromagnetici, superano una certa intensità, anche in funzione della frequenza, possono danneggiare i tessuti. Per esempio, l'esposizione acuta a onde radio di frequenza pari a 10 GHz (gigahertz) con intensità di 1000 e più watt/metro quadrato (w/m2) può effettivamente causare ustioni della pelle o anche l'opacizzazione del cristallino, ma campi magnetici e onde radio associate di questo tipo, sono piuttosto difficili da incontrare, secondo un documento dell'OMS, soltanto i più grandi radar esistenti sviluppano potenze di questo tipo. Il meccanismo, ancora una volta, è il riscaldamento dei tessuti, sia nei casi citati sia nel caso del danneggiamento del feto (basta aumentare la temperatura di 2 o 3 gradi, però per parecchie ore, per causare lesioni al nascituro). Forse il pericolo più concreto dell'esposizione casuale a radiofrequenze anche di non enorme potenza, c'è per le apparecchiature mediche, dai pace-maker impiantati nei pazienti cardiopatici alle apparecchiature per la ventilazione assistita che si usano nei reparti di terapia intensiva. Ed è per questo che non si devono usare telefoni cellulari in ospedale, né installare le antenne base nelle loro vicinanze, anche se va detto che i pace-maker più recenti sono adeguatamente schermati. E questa circostanza conduce al secondo meccanismo con cui le onde radio interferiscono con gli esseri viventi, cioè inducendo nei tessuti deboli correnti elettriche. La regola vuole che le onde di frequenza inferiore a 1 MHz (megahertz) abbiano prevalentemente questo effetto, mentre le onde di frequenza superiore hanno un effetto prevalentemente termico. Inoltre più è elevata la frequenza, più viene assorbita dalla pelle; più è bassa la frequenza, più l'onda è in grado di penetrare in profondità.Esposizioni prolungateCome sottolinea l'OMS, questo genere di esposizioni acute a forti campi magnetici sono altamente improbabili nella vita quotidiana. Quello che invece preoccupa attualmente è l'esposizione prolungata a campi di una certa intensità ma non così elevata. Per esempio in vicinanza di ripetitori radio e televisivi, oppure di antenne per telefonia mobile eccetera. In particolare si è spesso prospettata la possibilità che possano provocare il cancro, soprattutto la leucemia nei bambini. Gli studi finora condotti, sia in laboratorio sul topo sia epidemiologici parrebbero smentire questa possibilità. In particolare l'Istituto Superiore di Sanità aveva condotto uno studio sull'incidenza e la mortalità per leucemia infantile nella popolazione che vive nei pressi della antenne trasmittenti della Radio Vaticana, di Santa Maria Galeria, vicino Roma, concludendo che non si poteva rintracciare un nesso tra l'esposizione alle onde radio e la leucemia infantile. Certamente il discorso non si chiude qui.
Per saperne di più vi pubblico anche una ricerca che è stata pubblicata sul sito “disinformazione”.........
L’uso dei cellulari ‘collegato ai tumori’di Nic Fleming – 26 gennaio 2007 – Telegraph.co.uk Link alla pagina originale Tradotto per www.disinformazione.it da Stefano Pravato

Gli utilizzatori di lunga data dei cellulari hanno significativamente più probabilità di sviluppare un certo tipo di tumore cerebrale sul lato della testa accostato al cellulare. Lo rivela una nuova ricerca. I risultati sembrano indicare rischi per la salute nelle persone che hanno usato regolarmente i cellulari da più di 10 anni. Uno studio su larga scala ha trovato che coloro che hanno usato regolarmente i cellulari per più di 10 anni erano quasi il 40% più esposti allo sviluppo di tumori del sistema nervoso, detti gliomi, in prossimità della zona dove viene tenuto il telefonino.
La nuova ricerca, che sarà pubblicata quest’anno nell’International Journal of Cancer, è il secondo studio a suggerire l’aumento di tipi specifici di tumori cerebrali in regioni prossime a quelle dove l’emissione del cellulare penetra nella testa. Comunque, altri studi hanno trovato che non vi è un aumento di rischi per la salute associato all’uso del cellulare.
Il professor Lawrie Challis, presidente del programma governativo Mobile Telecommunications Health Research (MTHR), ha detto la settimana scorsa che per lo più la ricerca ha mostrato che i cellulari sono sicuri nel breve termine, mentre c’è stata l’ “indicazione di qualcosa” per quanto riguarda gli utilizzatori a lungo termine. Il professor Challis, che sta trattando il finanziamento per uno studio internazionale a lungo termine, ha detto la notte scorsa: "Sono d’accordo con gli autori che si tratti di un’indicazione che richiede ulteriore approfondimento. E’ una ragione ulteriore per la necessità di uno studio a lungo termine."
Louis Slesin, il direttore di Microwave News, una newsletter americana sui rapporti tra salute e radiazione, che ha riferito del nuovo studio, ha detto: “Con questo, adesso abbiamo due tipi di tumore scoperti nelle persone che usano il cellulare da più di dieci anni, evidenziati da due diversi gruppi di ricerca. Si tratta di un’evidenza stringente.” Alcuni ricercatori dell’Autorità per la Sicurezza Nucleare e delle Radiazioni Finlandese ha messo a confronto l’uso del cellulare di 1.521 persone con gliomi con quello di 3.301 persone non affette dal cancro.
Prima di considerare separatamente gli utilizzatori di lunga data o di guardare ai rischi differenti di sviluppare tumori sul lato dove veniva tenuto il cellulare, gli scienziati non hanno trovato relazione tra l’uso dei cellulari e i gliomi. Quando però hanno considerato solo persone che avessero usato un cellulare per 10 anni o più, hanno scoperto che il gruppo aveva il 39 per cento di probabilità in più rispetto alla media di avere un glioma sul lato della testa dove viene tenuto l’apparecchio.
Il professor Anssi Auvinen, un epidemiologo che ha partecipato allo studio, ha detto: “Sembra credibile in quanto capita dopo un’esposizione di lunga durata — che è coerente con i termini del periodo di tempo necessario per lo sviluppo dei tumori — ed è localizzato sul lato della testa dove si tiene il cellulare.” Un portavoce della Mobile Operators Association ha detto: “I risultati complessivi di questo studio non mostrano aumento del rischio di tumori al cervello in relazione all’uso dei cellulari. Le scoperte relative alla localizzazione del tumore sono di difficile interpretazione.”
Ed infine vi pubblico il comunicato stampa tratto dal comune:
ASSESSORE CATENACCI "SULLE ANTENNE FACCIAMO SUL SERIO" - SINDACO PALOZZI "SABATO SARO' AL FIANCO DEI CITTADINI PER LA SALVAGUARDIA DELLA SALUTE PUBBLICA. AVVIATO L'ITER DELPIANO DELLE ANTENNE".
Il Sindaco della Città di Marino Adriano Palozzi ha già preannunciato che sarà presente sabato 28 aprile prossimo alla manifestazione indetta dal Comitato spontaneo “Amiamo S. Maria delle Mole” in piazza Togliatti per ribadire il No all’installazione di un’antenna telefonica nel centro urbano di S. M. Mole.
“Intendo partecipare – ha dichiarato Palozzi – perché mi batto a favore della gente, nonostante le strumentalizzazioni politiche che si stanno facendo su questo argomento. Ribadisco che questa amministrazione sta dalla parte dei cittadini nella battaglia contro la proliferazione di antenne e ripetitori. Abbiamo intenzione di restare al loro fianco ed annunciamo di aver provveduto ad avviare l’iter relativo alla predisposizione del Piano per le antenne a salvaguardia della salute pubblica”.
“La nostra amministrazione sta facendo sul serio – ha tenuto a precisare l’Assessore alle innovazioni tecnologiche ed alle telecomunicazioni Mauro Catenacci – Il 17 aprile scorso abbiamo fatto una ordinanza alla Società Ericsson H3G di demolizione di un’antenna posta sull’Hotel dei Consoli. Abbiamo anche chiesto alla medesima Società di soprassedere all’installazione dell’antenna su Galleria Le Mole in Via Silvio Pellico. Aspettiamo ora fiduciosi la pronuncia del Consiglio di Stato, prevista per l’8 maggio prossimo, al quale il Comune di Marino è ricorso contro il provvedimento del Tar Lazio che accoglieva in prima istanza la richiesta di sospensiva della diffida comunale già emessa contro l’H3G. Intanto già da tempo ci siamo attivati, di concerto con l’Assessore all’Urbanistica Mario Moro, incontrando i gestori di telefonia per capire quali sono le loro esigenze e cercare di confrontarle con quelle dell’amministrazione e dei cittadini. Siamo fiduciosi che i gestori capiscano quali sono le esigenze del territorio. Dal canto nostro – ha concluso l’Assessore Catenacci - esamineremo il loro piano di rete sul quale avvieremo un confronto serio. Abbiamo trovato comunque in loro disponibilità a trovare soluzioni”.
CONCLUSIONI:
Dopo un’attenta lettura delle informazioni raccolte è facile trarre conclusioni,direi quasi scontato. Nessuno verrà mai da noi a dirci che è stata provata la relazione tra campi elettro-magnetici e malattie come leucemia e cancro. Però và detto che i numeri parlano chiaro: nelle abitazioni antistanti ai ripetitori aumenta esponenzialmente l’incidenza di queste malattie.
Per chi vorrebbe saperne di più vi consiglio:
· Puntata del 15 maggio 2005(si trova anche sul sito di striscia) su “Radio vaticana”

· Disegno di legge n°4188 del 1999 ( lo trovate sulla gazzetta ufficiale dello stato)

3 commenti:

Anonimo ha detto...

come di solito, il lavoro di Onorati è sempre impeccabile. continua così by A.

Anonimo ha detto...

bellissimo articolo sei stato veramente esauriente nella descrizione del tema. p.s. continua cosi

Anonimo ha detto...

Thanks :)
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