C’era una volta il bosco ferentum ,dico c’ era una volta non perché adesso non ci sia più ,ma perché nello stato in cui si trova mi viene più semplice chiamarlo discarica.
Un bosco chiamato discarica è veramente qualcosa di orribile e triste da dire, ma purtroppo è quello che è non si può far finta di niente ed andare avanti ,come se quello fosse ancora uno spazio riservato esclusivamente al verde ed alla natura, è diventato una discarica per colpa dei marinesi e dell’ inciviltà stessa dell’ uomo che non si cura dei problemi e dei danni che fa all’ambiente , bisogna essere anche autocritici a volte, solo cosi si può migliorare.
Era una bella giornata c’ era un bel sole ed il bosco era bello come sempre (apparentemente) c’ erano i giochi rotti come lo scivolo le altalene ecc ,ma questa certo non è una novità, prima di addentrarmi nel bosco come tutti i marinesi posso ricordare c’ è l’ antica porta che ormai è stata sovrastata dalla vegetazione ma anche questa non fa notizia, mentre guardavo la sua bellezza e il suo fascino mi chiedevo come si potesse lasciare un resto di marino antica in quel modo, è come se la società marinese si fosse dimenticata delle sue origini,delle sue radici e della sua storia.
Entrato nel vero cuore del bosco dove la vegetazione è più fitta e i raggi del sole fanno fatica a penetrare incominciai a vedere man mano che andavo sempre più all’ interno ,come fosse stato devastato e sfregiato il nostro bosco ferentum.
Parallelamente al sentiero c’è un piccolo ruscello che è ricoperto da una fitta schiuma bianca alta 20, 30 cm l’ acqua è giallastra e magari voi penserete che è tutto finito ed invece sbagliate perché la cosa più incivile non è vedere l’ acqua giallastra o una schiuma bianca alta 20 ,30 cm su un ruscello lungo un 1km, ma è vedere un armadio in metallo che ormai fa parte anche esso del bosco, ricordo di averlo visto la prima volta in una gita con la mia maestra dell’ elementari ed oggi che studio all’università ancora c’è , buste , rifiuti organici e plastici fogli di giornali ne è pieno tutto il terreno circostante al ruscello.
Andando verso la parte finale del bosco si può ben vedere come una statua e delle strutture antiche, uso il termine antiche e non dico il nome della statua e il periodo dei resti , semplicemente perché non lo so , non c’è una targhetta o una bacheca , che ti dovrebbe raccontare ed informare della storia e dei dati anagrafici e tecnici, di solito c’è sempre una bacheca informativa nei pressi di resti archeologici , invece nel nostro bosco no .
A sinistra della statua invece c’è un piccolo ponte che è l’ unico collegamento per passare e continuare il sentiero ,non sono andato oltre anche perché il percorso è accidentato in quanto ormai il ponte è totalmente sovrastato dal ruscello ,questo perché la terra e i rami che si trovano sotto il ponte hanno deviato il percorso del ruscello facendolo passare sopra.
Mi chiedo se tutto questo è tollerabile, uno spazio verde che non è stato privato alla natura per fare case o altre strutture, deve essere trattato cosi ?????, marinesi quel bosco è nostro e deve essere riqualificato e valorizzato perché può rivelarsi una grande risorsa turistica e ambientale per noi e per i nostri figli.
2 commenti:
Bellissimo articolo e molto interessante l'argomento...spero si possa migliorare la situazione di questo parco un pò bistrattato...
Speriamo anche perchè i marinesi sotto sotto vogliono bene e sono interessati al bosco
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