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lunedì 15 ottobre 2007

Una sagra tra luci e ombre


L’edizione 2007 de “La sagra dell’uva” è volata via (è proprio il caso di dirlo).
Da una parte il tempo che ,nella giornata di sabato, non ha permesso il regolare svolgimento della manifestazione, dall’altra l’assenza di alcune componenti fondamentali, che da più o meno tempo i cittadini di Marino hanno visto sparire, hanno fatto sì che l’ ultima sagra non ha regalato le solite emozioni e la stessa cornice di persone che eravamo abituati a vedere, nonostante le buone premesse.
Per notare la differenza bastava scendere in strada...
Che fine hanno fatto i carri allegorici che negli anni passati divertivano grandi e piccini??? Spariti già dall’anno passato (a quanto sembra per motivi di ordine pubblico) . E gli stand della COLDIRETTI??? Eppure negli ultimi anni avevano riscosso un buon successo attraverso la degustazione e la vendita di prodotti tipici della nostra zona!?! Spariti anche loro...
Anche lo spazio dedicato alle bancarelle è stato limitato rispetto alle edizioni precedenti rimuovendo dalle zone disponibili “villa Desideri“,ad esempio.
Ora passiamo agli aspetti positivi...molto belli sono stati gli spettacoli teatrali “C’era na vorta a guera” e “U diavelu fa e bannarole ma no i cuperchi” a cui hanno collaborato attori di professione e non, è stata ancora una volta impeccabile la rievocazione storica del ritorno dalla battaglia di Lepanto di Marcantonio Colonna a cura de “Lo storico cantiere” e “Arte e costumi marinesi”,molto divertente è stato anche lo spettacolo di cabaret di Antonio Giuliani e ,per gli amanti del genere, il mini-concerto di Gigi D’Alessio di lunedì.
Su quest’ultimo punto voglio dedicare una piccola riflessione: valeva davvero la pena spendere fior di quattrini per quattro o cinque canzoni cantate spesso con l’ “aiuto” del pubblico??? Non era meglio spendere meno e valorizzare magari un gruppo della zona come in altre edizioni??? Ai marinesi l’ardua sentenza....

Alberto Onorati

1 commento:

Anonimo ha detto...

Approvo tutto quello scritto. In questa sagra dell'uva si è sperperato un sacco di soldi che magari potevano servire per promuovere altre manifestazioni culturali valorizzandole. Esprimo ancora il mio disappunto